Un’altra sospensione dei lavori per la realizzazione del centro sportivo polifunzionale di via Campanari. Questa volta per il ritrovamento di un residuato bellico, rimosso nella giornata di ieri. Sarebbe in programma per domani, invece, un incontro tra il Comune di Presenzano e la direzione dei lavori per decidere una bonifica bellica a scopo cautelare. Più che bonifica bellica, però, bisognerebbe chiamarla post bonifica bellica, dal momento che le indagini preliminari per verificare la presenza di ordigni nel sottosuolo, non sono state effettuate. Stamani ho chiesto conto all’ufficio tecnico di questo aspetto e mi è stata data la seguente spiegazione: non sono state effettuate indagini preliminari strumentali perché l’area non rientrerebbe in quelle potenzialmente a rischio, secondo “un piano di bonifica bellica nazionale”. Tuttavia, al di là di questa spiegazione ufficiale e delle normative di riferimento per un cantiere edile pubblico, una valutazione del rischio bellico andava fatta, eccome!  Essenzialmente per tre motivi: per ragioni storiche, relativamente alle note operazioni militari che hanno interessato il nostro territorio durante il secondo conflitto mondiale; per la prossimità di abitazioni private e di un edificio scolastico; e soprattutto in considerazione delle massicce attività di sbancamento, riporto e spianamento di terreno previste in progettazione e quasi già completamente effettuate.
La mancata bonifica bellica è l’ultima di una serie di problemi, che ho segnalato come capogruppo di minoranza: 1) inopportuna la scelta di collocare l’ingresso del cantiere lungo via Campanari, a ridosso dell’edificio scolastico; 2) Il posizionamento dei depositi e dei baraccamenti non è conforme alle  indicazioni contenute nella documentazione progettuale; 3) Dal render pubblicato durante la scorsa campagna elettorale da Progetto futuro non emergevano due aspetti importanti di quest’opera: la presenza di gabbioni a gradoni che circonderanno una struttura  infossata di oltre due metri.