🔲 TUTTO QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SU FOSSA DELLA NEVE

Al di là della cronaca dei fatti drammatici avvenuti nella giornata di sabato dopo pranzo, la memoria e qualche documento, in particolare la relazione geologica allegata al piano urbanistico comunale di Presenzano, ci possono aiutare a capire meglio quello che è accaduto. Soprattutto perché non abbiamo saputo ascoltare la voce della montagna, che negli anni passati ci aveva già dato segnali inequivocabili di una grave sofferenza. E la memoria mi riporta ad un fatto di cui nessuno ha parlato in questi giorni di difficile emergenza: nel febbraio del 2010, c’è stato un crollo di massi enormi proprio nell’area di Fossa della Neve, che ha definitivamente ostruito la strada per Santo Ianni realizzata sul tracciato del sentiero preesistente dalla Comunità Montana “Monte Santa Croce”, se non ricordo male, durante la presidenza dell’ex sindaco di Presenzano, Enzo D’Errico. E se non sbaglio, sull’opportunità e sulle modalità di realizzazione di quest’opera c’erano state molte polemiche, soprattutto per l’utilizzo di un asfalto “ecologico” che si era “sbriciolato” subito dopo la conclusione dei lavori, costati diverse centinaia di migliaia di euro. Poi la caduta dei massi aveva fatto il resto e la strada era stata resa inaccessibile attraverso uno sbarramento. Ora dopo tutto quello che è venuto giù nella giornata di sabato, mi verrebbe da dire che se al posto di un sentiero montano vuoi realizzare un’autostrada, prima o poi ne paghi le conseguenze. Ma non ho molta voglia di riaprire una vecchia polemica, quindi voglio rimanere sul punto in questione e sulle carte. Come detto all’inizio, la relazione geologica del Dott. Magliocca allegata al piano urbanistico comunale è un documento molto utile per una maggiore comprensione degli avvenimenti di due giorni fa. Innanzitutto riporta le immagini della caduta massi di cui parlavo prima, e Fossa della Neve viene definita una zona di origine carsica potenzialmente instabile dal punto di vista geologico con un esteso accumulo di detriti. E quindi forse, ma questa è una mia interpretazione non da esperto, in questi giorni noi stiamo parlando in maniera impropria di frana per descrivere gli eventi del fine settimana, perché molto probabilmente le piogge incessanti hanno trascinato a valle questi detriti di varia origine, compresi quelli derivanti dall’ulteriore sbriciolamento della stradina provocato dall’acqua che scendeva a grossa velocità. La scarsa sistemazione idrogeologica ed idraulica del territorio hanno fatto il resto.

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