🔲 I CONTABALLE

Sono bastate le prove iniziali di accensione per intuire quale sarebbe l’atteggiamento dell’attuale amministrazione comunale se dovesse essere ancora in carica – in forme più o meno “rinnovate” – quando entrerà del tutto in funzione la centrale turbogas: negare spudoratamente qualsiasi rischio di inquinamento atmosferico provocato dall’impianto e, di conseguenza, garanzie a tutela della salute dei cittadini pari a zero. Un assaggio lo stiamo già avendo in queste settimane con la “balla” colossale del vapore acqueo che fuoriesce – per adesso e speriamo anche per il futuro (sic!) – dal camino (probabilmente sarà stata apportata qualche modifica di cui non siamo a conoscenza, e la CTE di Presenzano, anziché a gas, sarà alimentata ad acqua)… Perché una cosa sono le operazioni preliminari del commissioning, un’altra è il vapore recuperato dai fumi caldi della turbina Gt36 dell’Ansaldo, e utilizzato per il funzionamento della seconda turbina (quella a vapore, appunto), un’altra ancora sono gli inquinanti che saranno definitivamente immessi in atmosfera al termine del processo per la produzione di energia attraverso il gas. E che sono principalmente gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio, l’anidride carbonica e l’ammoniaca. Fare il gioco delle tre carte, cioè andare a confondere artatamente questi tre momenti, significa distorcere la realtà dei fatti. Ricordo queste cose non per vestire l’abito dall’esperto in materia -che tra l’altro non sono e poi questi aspetti tecnici non mi hanno mai appassionato – bensì soltanto per ribadire in sintesi informazioni desumibili facilmente dalla documentazione progettuale presentata (anche di facile lettura), e che dovrebbero essere ormai scontate (ma così non sembra). Sempre per rimanere in tema di fake news, è necessario tornare un po’ indietro, tuttavia cercherò di essere breve, per ricordare un’altra “fregnaccia” dei soliti noti. Le caratteristiche del “pacco” che noi ora vediamo in tutto il suo splendore innalzarsi da località Frasseto, non sono quelle autorizzate nel 2009 con decreto di compatibilità ambientale, e nel 2011 con autorizzazione unica alla costruzione. Successivamente Edison, infatti, ha prodotto degli aggiornamenti tecnologici – ad esempio, l’introduzione di un sistema catalitico – che garantirebbe una drastica riduzione dei valori delle emissioni inquinanti, in particolare per quel che riguarda gli ossidi di azoto. Dunque queste migliori prestazioni ambientali assicurate dalla società proponente non sono state ottenute dal Comune in sede di riesame dell’Aia, ma rientrano nella nuova configurazione dell’opera, grazie alla quale ad Edison, pur avendo apportato delle modifiche, è stato concesso di non presentare una nuova valutazione di impatto ambientale.

La centrale turbogas di Presenzano

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