La costruzione della centrale turbogas ha causato un impoverimento dell’ambiente naturale, una diminuzione della ricchezza biologica, problemi all’avifauna e, complessivamente, la trasformazione di un contesto agricolo in un ecosistema urbano/industriale. Non sono quei quattro fessacchiotti dei “ no gas” a lanciare un atto di accusa così forte, ma la Futura Energia. Per la società che vuole installare circa ventimila moduli fotovoltaici a cinquecento metri di distanza dalla costruenda centrale turbogas (siamo nel territorio di Vairano Patenora), il nuovo progetto si inserisce in un contesto già parzialmente o totalmente degradato proprio a causa della struttura voluta dall’Edison Spa e che è in fase di realizzazione in località Frasseto a Presenzano.
Malgrado la vicinanza, però, la Futura Energia non sembra essere molto interessata ai rapporti di buon vicinato , tant’è che nella sua documentazione progettuale ci sono molte considerazioni negative sulla presenza, in questa area a ridosso del fiume Volturno, di un impianto termoelettrico.
Nella Sintesi non tecnica è scritto chiaramente: “Da sottolineare inoltre è la presenza di insediamenti produttivi (Centrale Idroelettrica di Presenzano “D. Cimarosa” e la fabbrica della Ferrarelle S.p.A.) tra cui la realizzazione di una centrale Termoelettrica a Turbogas della Edison S.p.A., distante poche centinaia di metri dall’area di progetto, che ha semplificato ulteriormente la struttura ambientale, attribuendo i connotati di una zona a vocazione puramente industriale impoverendo l’ambiente naturale circostante, risultante in una diminuzione della ricchezza biologica, costituendo così un ecosistema urbano/industriale”. Nello Studio di Impatto Ambientale, poi, vengono evidenziate le modifiche al paesaggio”: “le caratteristiche visive e paesaggistiche della zona già sono condizionate dalla presenza
della Centrale termoelettrica a Turbogas a ciclo combinato”; mentre nella Valutazione di Incidenza si aggiunge che la “Centrale Termoelettrica a
Turbogas, per caratteristiche costruttive e funzionali, costituisce un impatto decisamente maggiore sull’avifauna presente rispetto alla realizzazione dell’impianto FV (fotovoltaico ndr)”.
In conclusione si afferma esplicitamente che la costruzione dell’impianto fotovoltaico dovrebbe costituire una sorta di compensazione rispetto agli “sconvolgimenti” provocati dalle alla centrale a ciclo combinato: “l’installazione di un’alternativa ecologica ed ecosostenibile (…)può controbilanciare un sistema già di per sé interessato da importanti sconvolgimenti come la realizzazione di una centrale a combustibili”.
Non posso non essere d’accordo con le osservazioni di Futura Energia. Però devo fare una precisazione: nel caso specifico, il fotovoltaico non è, così come dovrebbe essere, alternativo alla Turbogas, ma “aggiuntivo”, visto che non è stata data la possibilità di operare una scelta per una maggiore salvaguardia dell’ambiente. Dunque, pur tenendo conto delle importanti differenze segnalate dagli stessi proponenti, esso rappresenta un ulteriore peso che sarà caricato su un territorio dove è ormai evidente la sproporzione tra la sua estensione e la presenza di impianti per la produzione di energia.
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