🔲 LE BARE DI BERGAMO NON COMMUOVONO PIÙ

Non è scomparso solo il Covid, ma anche la giornata nazionale in memoria delle tante vittime del virus è da inserire nell’elenco degli appuntamenti dispersi. Anche perché la tensione al patetico di noi italiani ha sempre bisogno di massicce dosi di retorica e di tragedie fresche per le quali addolorarci una settimana o poco più. Se passa troppo tempo, riponiamo i fazzoletti e i nostri occhi ritornano asciutti. Certamente è una conseguenza della guerra in Ucraina, nel senso che l’uso propagandistico della giusta accoglienza per i profughi è il nuovo catalizzatore di consensi. Io lo registro soprattutto nel contesto delle amministrazioni comunali locali. Come per l’emergenza pandemica (che ormai non “tira” più), si prendono due piccioni con una fava: su un tema di attualità particolarmente sentito dalla popolazione, faccio un po’ di politiche sociali grazie ad una spruzzatina di buoni sentimenti, e soprattutto ne guadagno in termini di visibilità politica, con l’aiuto dei social, ovviamente. Alle immagini dei nuclei di Protezione civile che consegnano alimenti ai malati di COVID, ora si sovrappongono quelle dei volontari che raccolgono aiuti da inviare in Ucraina. Iniziative entrambe lodevoli, sia ben chiaro, ma il giudizio sull’efficienza della pubblica amministrazione? Può attendere perché non attira l’attenzione della rete, è argomento per gli addetti ai lavori. Dunque sulle pagine social e sui siti siti istituzionali delle municipalità del comprensorio delle Comunità montana ”Monte Santa Croce”, non troverete quasi nulla sul 18 Marzo: non ci sono lacrime da asciugare, lumini, fiocchi neri o celebrazioni commemorative. Le bare di Bergamo non commuovono più, quindi il secondo anniversario di questa ricorrenza passerà senza iniziative rilevanti da segnalare. Soltanto il Comune di Rocca d’Evandro, con un comunicato ufficiale, “resiste”: l’amministrazione comunale ha infatti invitato la cittadinanza ad osservare un minuto di raccoglimento alle ore 12, e ad esporre a mezz’asta la bandiera italiana e quella europea in tutti gli edifici pubblici e privati, in ricordo delle persone che sono purtroppo scomparse a causa dell’epidemia. Per il momento, tutti gli altri tacciono.

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