MENO MALE CHE ALFONSO C’È – IL MANAGER DELLA GEKO SPA HA PAGATO LA CAMPAGNA ELETTORALE AD ANNARITA PATRIARCA, IL CAPOGRUPPO DI FI IN REGIONE CAMPANIA DA 15 ANNI PROTAGONISTA DI DELICATE VICENDE GIUDIZIARIE

L’azienda che costruisce la centrale turbogas di Presenzano, cioè la stessa che ha realizzato la centrale “cosentiniana” di Sparanise, finanzia la campagna elettorale di una candidata di Forza Italia di cui Nicola Cosentino è stato testimone di nozze….

Non soltanto i cinquemila euro di contributo al partito degli azzurri per sostenere la candidatura a presidente della Repubblica di Silvio Berlusconi, ma la Geko Spa del manager Alfonso Gallo, impresa attualmente impegnata nella costruzione della centrale turbogas di Presenzano per conto di Edison Spa, ha finanziato anche la campagna elettorale di Annarita Patriarca, unica eletta della lista di Forza Italia alle Regionali 2020 nella circoscrizione di Napoli, grazie alle undicimila preferenze ottenute e al sostegno dell’europarlamentare Fulvio Martusciello.

Questo è quanto risulta dalla dichiarazione e rendiconto delle spese elettorali sostenute dall’avvocato per l’elezione del presidente della giunta regionale e del consiglio regionale della Campania il 20 e 21 settembre del 2020. Una competizione che è stata affrontata con proprie risorse per 33.790,70 euro, ai quali però va aggiunto il contributo finanziario da parte di terzi, cioè i cinquemila euro erogati dalla Geko Spa, per un totale di 38.790,70 euro.

Esponente politico molto noto e discusso del centrodestra campano, Patriarca è da circa quindici anni protagonista, direttamente ed indirettamente, di delicate vicende giudiziarie.

L’attuale capogruppo di Forza Italia in assemblea regionale è infatti figlia di Francesco Patriarca, ex potente della democrazia Cristiana (è stato più volte deputato e senatore) legato alla corrente di Antonio Gava, e deceduto nel 2007, poco dopo essere stato condannato in via definitiva a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. È stata sindaco di Gragnano dal 2009 al marzo del 2012 (nella foto i festeggiamenti per la vittoria con Luigi Cesaro e Nicola Cosentino, suo testimone di nozze), ma si dimise dopo l’arresto dell’ex marito Enrico Martinelli, allora sindaco di San Cipriano d’Aversa, accusato di collusione con il clan dei casalesi. Il Comune di Gragnano fu poi sciolto per infiltrazioni camorristiche qualche settimana dopo. Destinataria nel 2012 di un divieto di dimora emesso dal gip del tribunale di Torre Annunziata per un inchiesta sull’ appalto dello scuolabus del Comune di Gragnano, nel 2017 è stata assolta dalle accuse di corruzione, tentata concussione, abuso d’ufficio e turbativa d’asta perché il fatto non sussiste. Nell’ottobre dell’anno scorso, ancora il tribunale di Torre Annunziata ha dichiarato prescritto il reato di peculato a suo carico per rimborsi di alcune spese di viaggi istituzionali, nel periodo in cui Patriarca aveva ricoperto la carica di consigliere comunale sempre presso il municipio di Gragnano.

Nicola Cosentino, Annarita Patriarca e Luigi Cesaro

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